Lo scrive Giovanni nel suo Vangelo. Ho ascoltato questa espressione per la prima volta pronunciata dal mio Maestro di vita Alfredo che ha segnato significativamente una fase della mia crescita interiore e che ricordo con grande affetto. Ogni giorno, da anni, mi sforzo di vivere così, agendo nella consapevolezza di essere semplicemente uno strumento per la realizzazione di un grande Progetto al quale ognuno di noi è chiamato a contribuire con le proprie azioni. Ognuno secondo proprie condizioni e possibilità.
I ruoli sono funzionali all’obbiettivo che per me non è mai stato solo personale.
Oggi la mia soddisfazione sarebbe ancora maggiore se, in questi anni, tutto fosse andato nella direzione sperata ma il sentiero, noi camminatori lo sappiamo bene, a volte è irto di ostacoli. Pertanto colgo l’opportunità con questo articolo per ringraziare con sincera gratitudine e domandare scusa a coloro che mi hanno seguito e sostenuto in questo lungo periodo facendosi carico loro stessi, a volte, di una parte delle mie responsabilità. La mia memoria è forte e difficilmente dimentica!
Credo con convinzione che esista sempre la possibilità di un correttivo e che dobbiamo avere la capacità di concederci una seconda possibilità, senza giudicarci troppo severamente e lavorando sulla positività.